
Nelle parole di Stephen Hill, creatore dell’emittente radiofonica Hearts of Space (EOS) e uno dei principali diffusori del genere new age, la Space Music è un’esperienza senza tempo: antica come gli echi di un flauto di bambù, contemporanea come un brano di elettronica ambientale.
Qualsiasi musica con un ritmo generalmente lento e un’immagine sonora che evoca uno spazio può essere definita Space Music. Generalmente tranquilla, consonante, eterea, spesso priva di contrasti ritmici e dinamici convenzionali, questa musica di genere contemplativo si colloca all’interno di molti generi storici, in contesti etnici e contemporanei.
La Space Music può rilassare il corpo stimolando l’immaginazione. Spesso si rivendicano poteri di guarigione a questo tipo di musica e indubbiamente essa può favorire un’atmosfera efficace per bilanciare lo stress, il rumore e la complessità della vita quotidiana, costruendo ampie immagini sonore da timbri raffinati e offrendo sottili risonanze psicologiche.
Molta musica che produco può essere assimilata alla Space Music: ascolta per esempio questa mia composizione per hang e pianoforte, nata dalla collaborazione con Marco Selvaggio.

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