
Era da un po’ che ci riflettevo…come andare a suonare in tempi di pandemia? La voglia di esibirsi era ed è sempre alta, soprattutto ora che ho messo a punto un repertorio di brani esclusivamente composti da me. Ma certo…andiamo a suonare nei parchi!
Però rispettando la legge ? Quindi mi sono iscritto al portale Artisti di Strada di Milano, un servizio veramente eccellente che consente di prenotare le postazioni direttamente da internet, specificando una fascia oraria di massimo due ore. Ho pensato subito ai Giardini Montanelli di Porta Venezia perché lo vedevo un contesto adatto alle atmosfere create dalla mia musica. Insomma, la vedo bene abbinata a contesti naturali. Il passo successivo è stato quello di dotarmi di attrezzatura a batteria (non c’è la corrente nei parchi!), quindi cassa acustica e pianoforte digitali alimentati a batterie ricaricabili.
Così ai primi di settembre mi avviai un po’ titubante alla mia prima esperienza da “busker” (artista da strada). Montai tutto e presi a suonare nei pressi della fontana dei Giardini Montanelli. Il primo quarto d’ora non successe assolutamente nulla, infatti credevo di aver fatto un buco nell’acqua. Poi iniziarono ad avvicinarsi le prime persone, che lasciavano un’offerta e a volte si trattenevano a scambiare due parole. Infatti a chi vedevo particolarmente attento spiegavo il progetto che sto sostenendo esibendomi dal vivo, che è il Progetto KUMI – Musica per il Sociale.
Notavo sempre maggiore interesse, perché l’argomento sembrava catturare l’attenzione delle persone. Ero lì con uno scopo, non semplicemente ad intrattenere la gente. Cercavo di trasmettere la passione che mi anima in questo progetto e la gente percepiva e mi lasciava i contatti…e qualche bella banconota. In linea con il mio progetto, vendo i miei CD a 10 euro trattenendo per me 5 euro e donandone 5 in beneficienza. Tutte le offerte spontanee raccolte invece le destino alla beneficienza.
Sono tornato quattro volte ai Giardini e ho fatto bellissime esperienze e conosciuto molta gente. Il bello del suonare in strada è che non esiste una mediazione tra te e il pubblico e la gente si avvicina senza farsi troppi problemi. Diversamente sarebbe in una sala da concerto, dove ognuno rimane al proprio posto durante l’esibizione di un artista. Ho trovato che questa modalità espressiva dà all’artista una grande sensazione di libertà e facilita i rapporti umani con gli ascoltatori, decisamente spontanei ed informali. Tutto questo favorisce un clima di distensione che mette a proprio agio sia l’artista che il pubblico.
Ora il freddo ha chiaramente interrotto la mia attività all’aperto…ma nuovi progetti bollono in pentola. E comunque in primavera ci si vede…on the road!
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